Mela Panaia
Malus x domestica Borkh
RISCHIO DI EROSIONE Alto
DESCRIZIONE Questa varietà è ben descritta da Giorgio Gallesio nella sua celebre Pomona Italiana (1817-1839). Assai significativo il riferimento alla presenza di questa varietà al di fuori del suo areale di produzione: “Le piazze di Napoli sono piene di queste Mele dal Novembre al Febbrajo, e si trovano in tutte le tavole. Si può dire che sono le più apprezzate dopo le Limoncelle […]. Le Mele di Norcia conservano la loro riputazione anche in Roma dove sono abbondantissime e dove ricevono il nome di Mele Gaetane”. Sulla base di queste preziose informazioni si può dedurre che l’area di principale diffusione fosse appunto quella di Norcia.
Frutti di medie dimensioni (141 g) e forma obloide. Privi di costolatura con un debole coronamento alla sommità del calice. Peduncolo lungo e sottile. Buccia liscia, mediamente ricoperta di pruina e di cera, con rugginosità presente nella sola cavità del peduncolo. Colore di fondo verde giallastro, con area del sovracolore molto estesa di tono porpora scuro e pattern uniforme con strisce chiaramente delimitate. Si raccoglie tra settembre e ottobre.
CENNI STORICI Questa varietà è ben descritta da Giorgio Gallesio nella sua celebre Pomona Italiana, pubblicazione uscita a fascicoli tra il 1817 ed il 1839 (altri riferimenti alla varietà, sempre da parte del Gallesio, si trovano nei suoi Giornali di Viaggio). Questa, nelle parole del Gallesio la descrizione della Panaia di Norcia: “Si raccoglie in Ottobre e dura tutto l’inverno […]. Si può dire lo stesso della Panaia a frutto piccolo, che è così comune in Napoli, ove è conosciuta sotto il nome di Mela di Norcia. Essa è migliore della grossa, e può meritare di entrare in una buona collezione, ma non sarà mai un frutto fino. Ha la grossezza della Renetta, ed è meno turbinata. La sua buccia è strisciata come nella Panaia massima di grosse macchie di rosso sopra un fondo giallo-verdastro, sicché ha l’apparenza di essere di fondo rosso listato di verdognolo. La polpa è tenerissima; ma non si può dire né butirrosa, né croccante. Essa somiglia a quella delle Calville. Il suo sugo è acidulo, ma gustoso”. Assai significativo inoltre il riferimento alla presenza di questa varietà al di fuori del suo areale di produzione: “Le piazze di Napoli sono piene di queste Mele dal Novembre al Febbrajo, e si trovano in tutte le tavole. Si può dire che sono le più apprezzate dopo le Limoncelle […]. Le Mele di Norcia conservano la loro riputazione anche in Roma dove sono abbondantissime e dove ricevono il nome di Mele Gaetane. In questa Città esse primeggiano meno, perché vi è un maggior numero di Mele che vi sono superiori per ogni riguardo”. Sulla base di queste preziose informazioni si può dedurre che l’area di principale diffusione fosse appunto quella di Norcia. Resta ancora oscura invece l’origine della varietà, sebbene potrebbe essere plausibile ipotizzare anche per questa varietà, come per diverse altre, una iniziale origine da seme poi moltiplicato e mantenuto per le pregevoli caratteristiche organolettiche del frutto.
ZONA TIPICA DI PRODUZIONE Sebbene i riferimenti storici non consentano una precisa delimitazione dell’areale di coltivazione che in passato potesse avere questa varietà, si presume che la sua diffusione riguardasse il territorio della Valnerina con centro a Norcia. Come ambito locale sono ammessi i Comuni del Comprensorio della Valnerina (Norcia, Cascia, Cerreto di Spoleto, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, Preci, Sant’Anatolia di Narco, Scheggino, Vallo di Nera).
CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE E ORGANOLETTICHE Varietà da consumo fresco, caratterizzata da elevata conservabilità post raccolta sia in fruttaio sia in frigorifero. I frutti della varietà Mela Panaia di Norcia sono caratterizzati da un profilo sbilanciato verso un gusto acido ed una astringenza elevati rispetto a Golden presa come riferimento.