Oliva grossa
Olea europea var. Oliva Grossa
RISCHIO DI EROSIONE: elevato
DESCRIZIONE
Albero di media vigoria, a portamento assurgente con rami a frutto penduli; chioma mediamente voluminosa a media densità; internodi corti; foglie di dimensioni medie, di colore verde scuro nella pagina superiore; infiorescenze di media lunghezza, a struttura compatta e media ramificazione del rachide.
È una varietà ancora in fase di studio; viene utilizzata per lo più come oliva da mensa per il frutto di grandi dimensioni e viene raccolta sia verde che nera. È la varietà che ha manifestato la maggiore resistenza al freddo, ma è particolarmente sensibile alla mosca, a causa del frutto grosso e della polpa che perde consistenza con la maturazione.
CENNI STORICI
La varietà Oliva grossa è detta anche localmente “Oliva grossa di Croce”, dove Croce, frazione del comune di Caldarola in provincia di Macerata, presenta un territorio particolarmente ricco di uliveti.
ZONA TIPICA DI PRODUZIONE
Cultivar marchigiana, diffusa sporadicamente nelle aree interne della provincia di Macerata, con maggiore concentrazione nel Comune di Caldarola.
UTILIZZAZIONE GASTRONOMICA
Varietà a duplice attitudine, utilizzata soprattutto per mensa. Olio dal fruttato leggero, tendenzialmente dolce con punta di amaro e piccante con un buon sentore di pomodoro maturo, di colore giallo con riflessi verdi, ad elevato contenuto in acido oleico. Localmente vengono consumate dopo che sono state “sdrinate” naturalmente dalle prime gelate, poi vengono condite con olio Coroncina sale, fiori di finocchio aglio ecc., oppure possono essere conservate in Salamoia oppure passate in padella.