Pecora Appenninica
Ovis aries L.
RISCHIO DI EROSIONE Minacciata
DESCRIZIONE L’origine della razza si può far risalire alla fine del XIX secolo, quando vennero importati in Toscana, Umbria, Romagna, Marche e Abruzzo ovini di razza Bergamasca, una razza formatasi nell’Italia settentrionale probabilmente già dal V secolo. Questi soggetti furono incrociati con le popolazioni appenniniche preesistenti, al fine di intensificare la produzione di carne.
CENNI STORICI Attraverso una successiva azione selettiva si è giunti alla metà del secolo scorso alla costituzione dell’Appenninica attuale, che si differenzia notevolmente dalla popolazione originaria, denominata localmente con nomi diversi: Vissana, Casentinese, Senese delle Crete, Barisciana, Pagliarola, Pomarancina, Perugina del Piano. Sull’Appenninica alla metà degli anni ’70 del secolo scorso iniziò un lavoro di selezione che è culminato nel 1980 con il riconoscimento di razza ottenuto con decreto dell’allora Ministero dell’Agricoltura e Foreste. Essa si è diffusa in gran parte della dorsale appenninica e in zone collinari ad essa attigue, mantenendo inalterata la rusticità della popolazione di partenza, rusticità che rappresenta una caratteristica imprescindibile per un allevamento semi-estensivo. Oggi rappresenta una entità ben armonizzata con l’ambiente e quindi di rilevante importanza per la sua rusticità, intesa come capacità di sfruttare risorse foraggere anche in zone disagiate e come adattabilità ad essere allevata in ambienti diversi.
ZONA TIPICA DI ALLEVAMENTO Tutta la dorsale appenninica del Centro-Italia: Lazio, Marche, Romagna, Abruzzo coinvolgendo pertanto, seppur in maniera numericamente diversa, le province di Forlì-Cesena, Ravenna, Firenze, Grosseto, Pisa, Siena, Perugia, Terni, Pesaro-Urbino, Rieti, Viterbo, Campobasso, Chieti, L’Aquila, Teramo.
UTILIZAZZIONE GASTRONOMICA Utilizzando tale razza è possibile ottenere una destagionalizzazione delle produzioni e fornire, con carcasse di peso maggiore rispetto a quelle da latte, una vasta gamma di tagli che permettono di realizzare numerose e gustosissime ricette. Con il latte dell’Appenninica viene confezionato il pecorino DOP toscano.
Testi tratti da “Schede Registro Regionale delle risorse genetiche autoctone della Regione Umbria”.