Capra Facciuta

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Capra Facciuta

Capra facciuta

Capra Facciuta

Capra hircus L.

RISCHIO DI EROSIONE Minacciata

DESCRIZIONE Le regioni dell’Italia centrale, al pari di quelle del nord, erano interessate da un diffuso allevamento caprino, che aveva portato alla selezione delle razze più adatte al particolare ambiente appenninico. Una di queste è una razza caprina caratteristica di un’area che gravita principalmente sulla Valnerina, nell’Umbria Meridionale, ma che è diffusa anche nelle attuali Marche, specialmente nel Camerinese, nella limitrofa Sabina e in alcune zone dell’Abruzzo Settentrionale. Si tratta della “Capra della Valnerina”, conosciuta anche con altri nomi che fanno riferimento alla sua caratteristica più appariscente: due bande bianche sul muso. Questa razza, secondo varie testimonianze, era molto diffusa tanto nell’allevamento familiare di pochi capi, che nell’allevamento in gregge di medie proporzioni, in genere non oltre i trenta/cinquanta capi.

CENNI STORICI Un fitto e dettagliato programma di studi e di ricerche ha investito, negli ultimi anni, le razze autoctone caprine dell’area alpina e dell’Italia Meridionale, tralasciando in parte le regioni dell’Italia centrale, le quali erano tuttavia interessate da un diffuso allevamento caprino, che aveva selezionato le razze più adatte al territorio appenninico. Una di queste è una razza caprina caratteristica di una regione che gravita principalmente sulla Valnerina, nell’Umbria Meridionale, ma che è diffusa anche nelle attuali Marche, specialmente nel Camerinese, nella limitrofa Sabina e in alcune zone dell’Abruzzo Settentrionale. Si tratta della “Capra della Valnerina” che è conosciuta anche con altri nomi che fanno riferimento alla sua caratteristica più appariscente: due bande bianche sul muso. Questa razza, secondo varie testimonianze, era molto diffusa tanto nell’allevamento familiare di pochi capi, che nell’allevamento in gregge di medie proporzioni, in genere raramente oltre i trenta- cinquanta capi (V. Franconi, Le capre della Valnerina, tra memoria storica e rischio d’estinzione, in L’Appennino Camerte, 12 aprile 2008).

ZONA TIPICA DI ALLEVAMENTO Per quanto riguarda l’Umbria è diffusa nella parte meridionale della regione, in particolare nell’areale che va dal Nursino alla Valnerina e allo Spoletino; è presente poi anche nella parte orientale della provincia di Terni. Nelle Marche la sua presenza si attesta nella sola provincia di Macerata (Camerino).

TECNICHE DI ALLEVAMENTO TRADIZIONALI La capra della Valnerina è allevata con i sistemi tradizionali di pascolo semibrado, con brevi periodi di stabulazione invernale; interessante è la produzione del capretto in ragione delle dimensioni raggiunte in breve tempo; la produzione di latte, pur non essendo trascurabile, è media, con il vantaggio che nel giro di pochi giorni si può ridurre la produzione, specie dopo la separazione dal capretto, evitando di essere obbligati alla mungitura specie per gli allevatori che non ne sono interessati. La capra Facciuta, viste le sue caratteristiche morfologiche, la robustezza degli arti e degli unghielli nonché la forte adattabilità alle zone del Centro Italia, anche molto accidentate, si presta favorevolmente ad un tipo di allevamento che prevede come fonte alimentare principale il pascolo. Più che pascolo, però, quelli che si ritrovano nelle aree di Terni e di Perugia sono prevalentemente boschi e macchiatico dove una permanenza eccessiva e non controllata della specie caprina potrebbe portare effettivamente dei danni notevoli al rinnovamento delle diverse specie vegetali che costituiscono il bosco stesso.


Testi tratti da “Schede Registro Regionale delle risorse genetiche autoctone della Regione Umbria”.

Aziende che custodiscono questa risorsa